mercoledì 22 luglio 2009

Gli ebrei di estrema destra??

Sono caduto dalle nuvole, o, per meglio dire, ho subito un vero e proprio shock quando oggi, all'ora di pranzo, ascoltando Novella 2000...eehmm, il TG1, una notizia mi ha letteralmente schiaffeggiato.
La notizia diceva più o meno così: "una banda di coloni ebrei di estrema destra ha segato alcuni alberi di ulivo in territtorio palestinese".
Ora, apparte il fatto che l'ulivo è per gli ebrei come per i cristiani simbolo di pace, mi chiedo: ma come è possibile, dopo che per anni ci hanno iniettato, spesso a forza, dosi massicce di storia del nazismo (con tutti gli orrori che questo ha generato). Dopo che da 60 anni non facciamo che ascoltare, leggere, vedere su ogni media possibile, tutte le denunce che i rappresentanti di questo popolo fanno contro lo sterminio, la shoah, compiuto ad opera di "bande di estremisiti di destra", questa volta tedeschi. Dopo che il 99% dei media nazionali ci ha quasi convinto che Israele è il buono e la Palestina il cattivo, che gli ebrei sono gli agnelli ed i paelstinesi i lupi, che gli ebrei sono per la pace e gli altri per la guerra. Come è possibile, dicevo, che esistano al mondo gruppi di ebrei "di estrema destra"!!!. Sì, dal mio punto di vista è inaccettabile. Sconvolgente. Perchè se una estrema destra, come quella ebrea, può essere giustificata, la questione diventa pericolosa, e si è costretti poi a dover accettare e giustificare le estreme destre di tutto il mondo. E si sa, che al mondo non esiste una estrema destra "buona e pacifica", e che, in fondo in fondo, essa si presenta da sempre ed universalmente come xenofoba, razzista, ed antisemita. Gli ebrei hanno una estrema destra? Gli ebrei vogliono una estrema destra? Gli ebrei vogliono questo?
Gli ebrei sono diventati antisemiti?

martedì 21 luglio 2009

Le centrali nucleari... roba d'altri tempi (o roba da matti?)


Con 50 anni di ritardo rispetto alla costruzione, negli Stati Uniti, della prima centrale nucleare, e mentre tutti gli stati del mondo iniziano a grattarsi in testa per cercare di capire come uscirne, l'avanguardista governo Berlusconi decide, il 9 Luglio (proprio mentre vigeva "la tregua" richiesta alla stampa dal nostro prrrr-esidente della repubblica), che l'Italia sarà ufficialmente un paese "nuclearizzato". Che l'Italia produrrà energia atomica. Che l'Italia sarà una bomba atomica. Sì, perché solo un manipolo di folli potrebbe pensare di costruire centrali nucleari in un paese così densamente abitato. In un paese che è uno dei più sismici al mondo. In un paese in cui non puoi fare 2 km di strada senza incontrare un...paese. In un paese che è uno dei più belli (e buoni) al mondo, con la ricchezza e la varietà dei suoi paesaggi naturali, con la bellezza delle sue spiagge, con la genuinità e la bontà dei suoi prodotti agricoli.

"Con grande soddisfazione - denuncia Legambiente - questo governo oggi plaude a se stesso per aver raggiunto un antico obiettivo: tornare alla preistoria energetica e spendere soldi in grandiose e fragili cattedrali per la produzione di energia nucleare di terza generazione, proprio quella tecnologia che Barack Obama si è rifiutato di finanziare perché inquinante e insicura".

Mentre tutti i paesi del mondo, più o meno industrializzati, più o meno militarizzati, più o meno dittatoriali, si orientano decisamente verso la produzione di energia da fonti pulite e soprattutto immediate e rinnovabili, Berlusconi and co. decidono di investire ingentissime somme di denaro (deviandole dalla costruzione di impianti puliti) verso un progetto che comincerà a produrre energia solo tra 20 anni. Sempre che questo progetto arrivi a compimento. Sì perchè bisogna ricordarsi che l'Italia non è un paese come gli altri. Innanzitutto, l'Italia vera, popolare, ha detto NO al nucleare poco più di vent'anni fa, e questo significa che buona parte di quelli che hanno detto NO allora vivono ancora, e diranno ancora NO alla costruzione di questi impianti.
Inoltre, bisogna tener presente che l'Italia è il paese delle mazzette, delle tangenti, dei mafiosi, dei camorristi, e che per questo il belpaese impiega, per la realizzazione di qualsiasi grande progetto pubblico, almeno il triplo del tempo che ci impiegano altri paesi industrializzati, europei e non (vedi Francia, Stati Uniti ecc. ecc.). Ricordiamoci, per esempio, che l'Italia è il paese della Salerno-Reggio Calabria (niente più che..ahahah..una strada!!. Che l'Italia è il paese del ponte sullo stretto (niente più che...buahahah..un ponte!). Che l'italia è il paese dell'alta velocità (buaahah...12 ore di treno per 900 km). Insomma, ammesso che si cominci a costruire, queste centrali italiane cominceranno a produrre energia quando le ultime centrali nucleari del pianeta saranno già state abbattute, in nome di energie pulite e rinnovabili.

Come se non bastasse, la produzione di energia elettrica da centrali nucleari diventa sempre più difficile, e sempre più costosa!
L'Italia infatti, non produce uranio, e sarà costretta a comprarlo dai paesi che lo producono (Australia, Russia, Canada). E comunque l'uranio, come il petrolio, è presente in quantità limitate sul nostro pianeta (secondo l'AIEA c'è uranio ancora, e solo, per 35 anni). Già oggi, per esempio, si consuma più uranio di quello che si produce, attingendo la differenza dalle scorte accumulate in precedenza. Ma quanto potrà durare tutto cio? E quanto costerà l'uranio quando diverrà sempre più raro?
Inoltre, il caso della Francia che, pur fortemente nuclearizzata, consuma più petrolio e gas naturale dell'Italia, dimostra come il nucleare non possa assicurare l'indipendenza energetica ad un paese.
Il problema più grande, in ogni caso, resta quello delle scorie: ad oggi infatti non esistono soluzioni concrete al loro smaltimento, e tutte, dico TUTTE le scorie prodotte fino ad oggi sono ufficialmente stoccate in "depositi temporanei" situati spesso nelle stesse zone di produzione.

Per tutti questi (ed altri motivi) tutti i paesi (tranne Cina e Giappone) che hanno investito o che avevano deciso di investire sul nucleare, si sono via via ricreduti.
Alcuni esempi:

In Germania una legge prevede la chiusura di ben 19 centrali nei prossimi anni.
In Spagna non si progettano o costruiscono centrali dal 1981 (e considerando che la vita di una centrale è di 30-40 anni...)
La Svezia ha deciso dal '97 la chiusura progressiva di tutti i 12 reattori attivi.
Gli Stati Uniti non costruiscono centrali dal lontano '73.
Il canada ha chiuso 7 centrali in seguito a gravi incidenti.

Tutti gli altri paesi europei e mondiali hanni rifiutato, o abbandonato i progetti nucleari.

Noi no. In Italia si torna a costruire. E dove? Nelle riserve naturali!
E' chiaro. Sono ormai i pochi siti ancora proprietà del demanio, ed al contempo i meno densamente abitati. Sono, naturalmente, nelle regioni che più hanno puntato sulle fonti di energia rinnovabile. Sono quelle che producono già l'80% in più di ciò che consumano. Sono le più belle d'Italia, e quelle che hanno fondato la loro economia sul mare, sulla natura, sul turismo, sull'arte, sulla culture. Sono Sardegna, Puglia e Piemonte. I Luoghi?


- Ostuni/Carovigno, in Puglia, nell'attuale riserva naturale di Torre Guaceto.
- S. Margherita di Pula, in Sardegna, qui.
- Trino o Caorso, in Piemonte, con l'attenuante che in questo sito è già presente una vecchia centrale nucleare.

Il discorso sul nucleare è lungo è complesso, ma è palese che questo governo, disposto a sua detta a militarizzare i futuri siti nucleari per evitare proteste e occupazioni, si dimostra sempre più dittatoriale, offendendo la decisione popolare che ha visto nell'88 gli italiani dire NO a questo modo pericoloso ed inquinante di produrre energia. Il G8 si è concluso, come il solito, con un gran magna magna e con un bel punto interrogativo sul da farsi per gli urgenti problemi, soprattutto ambientali, con i quali siamo costretti a confrontarci. Le risposte sono difficili da trovare, ma almeno, continuiamo a porre delle domande. Non si sa mai...

Per finire, una bella iniziativa:
perchè non chiedere al sindaco del nostro paese di dichiararlo "comune denuclearizzato"?
in questa pagina di legambiente i moduli da inviare, oltre ad utili approfondimenti sul nucleare.

Giovanni Semeraro




venerdì 17 luglio 2009

Rimorsi di coscienza - felici e contenti

Italiani, popolo di bonaccioni e benpensanti.
E si, da sempre gli italiani sono il "popolo della bella vita", tutto va bene sempre e comunque, tutto passa, tutto è già passato, il futuro sarà diverso (e se non lo è, io non lo vedo). Generalmente sono queste le frasi che caratterizzano gli italiani, gente per cui tutto è bene quel che finisce bene.

La legge paradossale per il reato di clandestinità e l'introduzione delle ronde è stata approvata e firmata da Napolitano, il quale ci ha tenuto a dire che è una legge che va ripensata perchè incoerente e rischiosa... ma la sua firma comunque c'è.
Il Presidente si è sentito in dovere di dire la sua su una legge che caccia chi è clandestino ma non lo punisce se quello rientra, punisce tutti, anche coloro che già sono in italia, punisce per "giustificato motivo" (e a stabilire il giustificato motivo è un esaltato in divisa che non vede l'ora di picchiare tutti e tutto... e chi ci crede alla storia dello spray al peperoncino) MA la sua firma comunque l'ha apposta.
Certo, di fronte a blande richieste, il buon Silvio non può fare altro che rispondere "terremo conto": traduco " bene vecchio bacucco, hai detto la tua, e chi se ne frega! hai firmato e basta. Qui comando io e questa e casa mia". Vecchio caro amico Silvio.

E gli italiani sono contenti perchè lui è simpatico, è gioioso. Figuracce lui? "Tutta opera dei giornali" (sue parole). Allegro e gioioso, non ha problemi, non ci sono problemi. Pollice in su e olè!

Grillo ha vinto la sua battaglia contro il PD, è stato tesserato e ora raccoglierà firme. E ora anche lui è contento.
Nessun programma politico da uno che politico non è, nessuna reazione realmente politica da chi politico è.

Ma la festa del Partito la si fa ugualmente e gli italiani sono invitati.

L'immagine che la CNN continua a mandare è quella di un'italia che è uguale al suo presidente del consiglio. "Lo stato italiano non è rispettato abbastanza dagli italiani", questo si dice. Ma si preferisce accusare il giornalista che dice questo che riflettere su quanto ha detto: "ma chi si credono di essere questi che parlano male di noi? Lo stato fa schifo, io che ci posso fare?"... e questa è la risposta.
L'italia è diventata una escort.

Ma gli italiani amano le feste e le belle donne, così va bene.

La Carfagna pubblica un libro sul suo anno di governo... doveva dare la prova che i soldi non li ruba, che lavora e che non è solo una bella donna che è stata messa lì solo per il suo bel faccino, ma sa anche scrivere!

E' "fuori di dubbio" che la politica "abbia titolo" ad intervenire sulle nomine della Rai, ma "non altrettanto che i partiti, nessuno escluso, ne condizionino a tal punto la gestione". E' il presidente della commissione di vigilanza sulla Rai Sergio Zavoli che commenta così le nomine.

...è fuori dubbio...è fuori dubbio...io qualche dubbio lo avrei invece!

Ma mi ritengo un'italiana atipica.

Antonella Semeraro

mercoledì 15 luglio 2009

L'elemosina per Mastella

Un appello urgente, perchè in questi casi ogni minuto è prezioso. Lui potrebbe non farcela, se non interveniamo in tempo! Morire di stenti, oggi, al parlamento europeo. Può succedere, se ti chiami Clamente Mastella. Mastella, ovvero la fotografia al microscopio del tumore morale, sociale, politico, economico che ha attaccato, da qualche anno (diciamo da qualche lustro) l'Italia.
Qualcuno, non vedendolo più comparire, col suo bel faccione, al TG1 (unica fonte d'approvigionamento informativo per il 95% degli italiani) aveva forse anche sperato che, alla fine, chi sbaglia paga. Ebbene, rassegnatevi: questo succede, ma altrove. Non in Italia. Dove se un faccione od un bel paio di chiappe scompaiono dalla TV, al 99,9% sono finiti al parlamento europeo. Puttane di lusso, usurai, xenofobi, modelle, golpisti, ciclisti, calciatori, De Mita, proprietari di night clubs, veline, e chi più ne ha più ne metta. Questi i parlamentari europei che andranno a legiferare sui temi delicati dell'energia, dell'alimentare, dello scambio di merci ed informazioni, della sicurezza europea, dell'immigrazione. Tutti pagati profumatamente (Mastella compreso) sempre dai soliti contribuenti. Una vergogna. Certo. Ma lo si era sempre saputo.
La novità dell'anno è un'altra.
I parlamentari europei, quest'anno, si sono trovati nella busta paga e nel rimborso spese tutti, e dico TUTTI la stessa cifra! Non più divisioni, non più vantaggi, semplicemente, la democrazia fatta pratica. E quando in Europa c'è il rischio che l'uguaglianza, l'onestà, la democrazia prenda il sopravvento, chi può essere il primo ad alzare la voce opponendosi fermamente a tutto ciò?
Un italiano. E che italiano!... ma che dico. E' proprio un vero italiano: l'italiano medio. Clemente Mastella. Che grida:

"Una diaria di 290 euro! 'Sta miseria! Questi non sanno cosa si prende al Parlamento italiano... Si prende meno che in Italia!" (fonte: repubblica on line)

Lo urla in ascensore, ai suoi collaboratori, cercando di capire come "fottersi" con carte e documenti vari, qualche lira in più.
Si, perchè quello che gli dà fastidio non è che ora guadagnerà solo 7.666,31 lordi al mese, più 4.402 euro al mese per spese generali, più 17.570 euro mensili per l'indennità di segreteria, più una barca di soldi per le trasferte ed i viaggi. No. Quello che lui contesta è che il tutto sia inferiore a quanto si guadagni a Paperopoli. Italia. Roma.

Faranno la pacchia adesso i rumeni, i bulgari, i lituani e compagnia bella. Ma in nome dell'europa unita, credo che equiparare gli stipendi sia davvero il primo passo. Daltronde, l'obiettivo dell'Unione Europea non è quello di progredire, insieme, verso un benessere diffuso? In fondo la diaria è pagata agli europarlamentari in teoria non per starse a casa loro, ma per essere a Bruxelles. Ed a Bruxelles la birra, la casa o l'hotel costa uguale, per l'italiano come per il lituano.

Noi siamo con mastella, nel senso che stiamo già con la "mastella" in mano (la mastella, in gergo "meridionale", è il secchio che i muratori usano riempire di cemento). Pronti a consegnarla nelle mani di Mastella (Clemente), per invitarlo, una volta tanto, a lavorare.

Giovanni Semeraro


Un mostro alla deriva

Strano ma vero.
Ogni qual volta arriva una ventata d’aria fresca nel putrido panorama politico della sinistra italiana, le batterie contraeree del PD si mettono in azione, sparando a zero sull’intruso, come stupidi linfociti impazziti impegnati a produrre anticorpi contro le cellule buone.

Dopo pochi minuti dall’uscita della notizia della candidatura di Beppe Grillo alle primarie del PD in Ottobre, i vertici del partito hanno sentito immediatamente il dovere di fugare ogni dubbio su una simile eventualità.
La macchina sinistroide, assopita, sbuffante, malandata al punto tale da richiedere una totale demolizione nella speranza di un benefico riciclaggio, si risveglia improvvisamente da uno stato di catalessi cronica, rimette in moto i suoi ingranaggi arrugginiti, per sparare a zero sull’alleato scomodo.
Un fuoco amico volontario e consapevole, che rende l’operazione ancora più meschina se vista alla luce dell’inconsistenza del PD nello svolgere il proprio ruolo di oppositore faccia alle ultime controverse decisioni adottate dal governo, e nell’ iperattività mostrata invece nel trattare questioni di ordine interno, soprattutto se si tratta di poltrone.

Mentre tutto l’elettorato di sinistra si chiedeva che fine avessero fatto i propri supereroi mentre alla camera passavano con una certa nonchalance le leggi sul nucleare, Grillo stilava già il suo programma politico, nel quale sono facilmente rintracciabili tutti gli argomenti che una sinistra sana dovrebbe di natura condividere, promuovere, difendere con forza e non “blandamente” come invece vorrebbe Fassino.
Commovente la sua apparizione in un video su Repubblica TV: Fassino compie un’attenta analisi politica della situazione del suo partito, il PD, descrivendolo come una coalizione creata appositamente per inglobare diverse correnti di sinistra che condividono gli stessi obiettivi, pur adottando linee di pensiero spesso differenti.
Subito dopo l’ospite di Repubblica passa ad un minuzioso auto elogio dialettico, stilando un dettagliato elenco dei neologismi da lui creati nell’arco della sua grande carriera politica, fra i quali ne spicca uno in particolare : bipolarismo mite. Interessante notare il significato che Fassino attribuisce al nuovo termine da lui personalmente coniato: si tratterebbe di un bipolarismo blando, in cui le due fazioni politiche hanno posizioni diverse certo, ma in cui l’uno non consideri l’altro un delinquente da criminalizzare, bensì un semplice avversario politico da contrastare.

Una partita a dama fra signori dunque, piuttosto che una guerra.
Una parlottare sottovoce, per non disturbare il vicino, piuttosto che una chiara discussione che raggiunga i toni che si merita, nella quale le parti sappiano confrontarsi civilmente ma anche urlare per farsi ascoltare, a squarciagola se necessario, a costo di rompersi le corde vocali.

Con queste dichiarazioni Fassino compie un'operazione tanto ambigua quanto spudorata senza mostrare alcun imbarazzo, dando a tratti l’impressione di essere quasi un infiltrato al soldo di Berlusconi mandato nella sinistra con il compito di orientare le scelte del partito verso posizioni diciamo pure “più vicine al regime” in perfetta linea con le scelte del Presidente della Repubblica Napolitano, tanto per fare un esempio.
Dall’analisi delle sue dichiarazioni si possono dedurre alcune conclusioni interessanti, se riferite ad un uomo di sinistra:

Fassino, pur ammettendo che il PD nasce come una coalizione democratica di sinistra in cui molteplici linee di pensiero condividono gli stessi scopi, chiude nettamente la porta in faccia a Beppe Grillo, definendolo con una sottile vena di disprezzo “un semplice comico” e non ritenendo dunque opportuno valutarlo sul suo stesso livello, quello politico. Fassino si contraddice in modo palese, negando fermamente l’ingresso ad una linea di pensiero differente dalle altre presenti nel partito ma votata pur sempre al conseguimento degli stessi obiettivi, quelli di una sinistra degna di questo nome con un serio e dettagliato programma politico da proporre.

Fassino fa il gioco della destra, ripulendo consapevolmente o inconsapevolmente ma con una finezza dialettica apprezzabile l’immagine del presidente Berlusconi con l’aiuto, appunto, del termine bipolarismo blando, auspicando con esso un battaglia combattuta sul solo campo politico in cui l’antagonista sia considerato come un legittimo avversario politico piuttosto che un delinquente da criminalizzare. Risulta chiaro a tutti che si tratta di un’operazione impossibile quanto autodistruttiva.
L’avversario politico in questione è infatti un delinquente da criminalizzare, che per giunta non ha mai mostrato la tendenza a combattere esclusivamente sul campo politico, essendo i suoi interessi di tutt’altro ordine.

Insomma, risulta chiaro come il PD sia ormai un mostro alla deriva, una balena ferita nelle mani dei bracconieri, una “COSA” –per usare una felice intuizione di Saramago riferita a Berlusconi – senza spina dorsale, che striscia avidamente fra gli avanzi del nemico.
Ammutoliti dalla paura di sbagliare, maldestri ad ogni tentativo di farsi ascoltare, miti contro il proprio nemico e spietati verso coloro che potrebbero risollevarne le sorti, i grandi del partito raccolgono stoicamente le proprie forze per restare in piedi diritti di fronte ai propri elettori – a loro volta sempre più increduli e spaesati – fino al giorno in cui vedremo rovinarli penosamente al suolo, stremati dall'immane sforzo.

Francesco Semeraro


martedì 14 luglio 2009

Questione di diritti

Art.21 - Costituzione italiana

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

venerdì 10 luglio 2009

Il nodo al fazzoletto

I pranzi di discussione del G8 ci sono stati anche oggi. E siamo tutti più contenti.
Ma non abbiamo dimenticato qualcosa?
Ritengo che la messa a tacere delle notizie che hanno invaso tv/giornali/Internet in questi ultimi mesi è giusto che sia stata fatta...in fondo era interesse della politica italiana che il summit riuscisse bene e che questioni di politica interna non fossero coinvolte in questioni delicate di politica mondiale (anche se di mondialità non si può certo parlare).

Ma adesso non dimentichiamo.
Italiani, popolo di benpensanti e popolo di distratti. Gente che se non vede dimentica, gente che tutto fa finire a "pizza e mandolino, tarallucci e vino". Dimentica, non ci pensa. Lo scandalo politico è solo altro gossip che all'edizione succesiva del migliore dei giornali di pettegolezzo è già ignorato.
Ma io non dimentico gli scandali, non dimentico le accuse, non dimentico le perversioni e non dimentico la politica corrotta e sporca che in Italia c'è! (nonostante Obama non la veda).
Non dimentico che il presidente del consiglio è impelagato in tanti di quei loschi affari da perdere il conto, non dimentico che aspetto una sentenza della magistratura di Bari che invece tace! Non dimentico che l'Italia stà morendo dietro alle falsità di un uomo che conosce il linguaggio del marketing e sà come colorare di rosa un cielo nero.

Non smetto di tenere in mano un fazzoletto al quale ho fatto un nodo che solo una giustizia morale, civile e politica può sciogliere senza che resti la piega sul tessuto.

Aspetto e ricordo.

Antonella Semeraro

giovedì 9 luglio 2009

La colazione dei campioni

Le notizie sulle verità del G8 oggi scarseggiano: tra dati e documenti ufficiali, dichiarazioni di occasione perchè "qualcosa di buono la si deve pur dire" e passeggiate tra le rovine dell'Aquila e Onna, come tra le migliori gite a Pompei ed Ercolano, non si capisce un granchè di quello che succede.

Certo è che le notizie migliori ruotano attorno alle colazioni, pranzi e cene...che poi non si capisce perchè debbano discutere delle questioni mondiali all'ora di pranzo!
I giornali off-line e on-line sono pieni di notizie di incontri intorno a tavole addobbate e abbondanti di cibarie varie, interi articoli dedicati ai menu e alle delizie che questi giorni riempiranno la pancia di coloro che devono decidere come intervenire sulla questione "povertà e fame nel mondo".
Pesci e carni delle migliori qualità (carne Chianina con tartufi d'Abruzzo, pennette tricolori e formaggi abruzzesi), ampia la scelta dei vini, fra i quali un Montepulciano d'Abruzzo e un Cerasuolo. Ad accompagnare il dolce, un passito rosso. Per gli uomini che non devono essere appensantiti dato la delicatezza delle discussioni...

Oggi poi è prevista anche una "colazione" tra le donne: 11 first lady, con la supplente dell'assente Veronica Lario e con le nostre Gelmini e Carfagna (first lady???) ospiti della moglie del caro Alemanno.
Pranzo meno abbondante, ma di tutto rispetto, per loro che devono decidere come lavare e amidare le camicie sporche (ma le lavano loro?) dei loro Grandi mariti, come si mangia e come si vive a scrocco della popolazione.
11 donne a confronto, forse discuteranno su come ognuna di loro sopporta il proprio marito e solo una domanda mi resta sulle labbra: Ma il marito della Merkel non si sentirà un po' a disagio tra il chiacchierare delle donne?

Il GF8

I media italiani (e questa volta Repubblica compresa) non smetteranno mai di meravigliarmi. Bisogna spulciarsi proprio tutti i commenti agli articoli, andare a leggersi i giornali on-line di mezzo mondo, spulciare blog e pagine personali di gente "fuori dal sistema" per conoscere lo svolgimento "reale e realistico" degli avvenimenti.

Ed è così che, mentre la stampa italiana si sforza di far credere che Obama abbia avuto parole di elogio verso Berlusconi ed il suo governo, basta guardare 30 sec di video della conferenza stampa con Napolitano per scoprire che 1) l'interprete dovrebbe tornare a scuola (o a scelta dovrebbe farlo Obama); 2; azz Napolitano è proprio vecchio! 3) Obama loda la leadership dell'Italia che è stata e sarà sempre attente ai problemi della crisi mondiale, il surriscaldamento climatico, la proliferazione nucleare ecc.ecc. Parole di elogio, certo, che potrebbero però essere rivolte anche al mio cuginetto di 2 anni, che è molto attento alla raccolta differenziata e non vorrebbe una bomba atomica nel giardino di casa...lasciamo stare. 4) infine Obama loda Napolitano perché "ha sentito dire" che gli italiani lo ammirano per la sua carriera, la sua integrità e la sua gentilezza (si potrebbe dire lo stesso per il parroco della mia parrocchia che è stato nominato vescovo).
In ogni caso, nessuna parola su Berlusconi e l'attuale governo, anzi. Nella lode all'integrità di Napolitano (solo a quella di Napolitano) io vedo non una frecciatina, ma un giavellotto lanciato dritto contro il nostro prrrrr-esidente del consiglio, che l'integrità non sa neanche dove stia di casa.



Seconda questione.
Lo sapevate che in Italia ci sono le spie? E i guardoni? Ed i bambinoni? Ed i leccaculo?
E' l'immagine di un manipolo di bambinoni nascosti dietro l'uscio ad ascoltare di soppiatto ciò che si dicono i grandi nella sala da pranzo che mi viene in mente, leggendo un articolo sul "El Mundo" che però cita il "Financial Times" (io non so leggere bene l'inglese, e mi butto sugli spagnoli. Tutto, tranne giornali italiani). In quest'articolo il giornale spagnolo denuncia una grave violazione delle regole del G8, che prevedono che nessuno - tranne i leader ed il loro sherpa - ascolti veda o partecipi alle riunioni riservate tra i grandi. Ma potevano i bambinoni Bondi Gasparri La Russa e compagnia bella resistere alla tentazione di spiare il loro paparrone che fa "l'amore" con i Big del GF8? ma c'è di più.
Il giornale inglese è venuto in possesso di un documento, scritto dall'equipe italiana organizzatrice, che dice testualmente "state attenti a non informare le altre delegazioni della nostra installazione, altrimenti tutti vorranno fare lo stesso, e non è possibile".
La tesi del Financial Times è che gli aiutanti di Berlusconi si siano acquattati per ascoltare le conversazioni dei grandi, e consigliare - attraverso la tele-mediazione dello Sherpa di Berlusconi - per il meglio il presidente italiano su come intervenire.
Ma ve li immaginate voi? Io non riesco a smettere di ridere. Neanche fossimo agli esami di maturità....

Dulcis in fundo...e cito testualmente..
"secondo un testimone citato dal periodico, risultò inoltre strana la presenza, in un area di massima sicurezza, di Bruno Vespa, un veterano presentatore televisivo favorito da Berlusconi.
Il portavoce Ventura ha negato (naturalmente!! ndr) che Vespa stesse ascoltando le conversazioni private tra i leaders".

Io aggiungo... è certo, lui era interessato solo a quello che diceva Berlusconi!

Cronache italiane, e non da Marte, ma assenti dai giornali italiani



Giovanni Semeraro

martedì 7 luglio 2009

Il Corriere Aquilano. Giorno 2/5. Martedi - Dal Blog di Eric Valmir

Mi prendo la libertà di tradurre questo post del noto giornalista Eric Valmir, inviato in Italia per Radio France, perché, semplicemente, fa parlare una volta tanto la gente dell'Aquila. Gente che noi non conosciamo, perchè a parlare finora da l'Aquila sono stati soltanto Berlusconi ed il suo gufo porta sfiga Bertolaso, che ogni volta che compare in TV la terra trema. I francesi sono davvero dei privilegiati: loro nelle loro TV, alle loro radio, sui loro giornali possono vedere, ascoltare, leggere le parole di chi quella tragedia l'ha vissuta. Noi italiani (anzi voi italiani, perché io per ora vivo in Francia) no. Voi al TG1 vedrete ancora per un pezzo Berlusconi e Bertolaso vantarsi di progetti irrealizzabili ed irrealizzati, mentre a L'Aquila la gente (quella vera) pensa e dice questo (e qui comincia la traduzione):

Un colpo d'occhio da sopra la spalla, "la protezione civile pattuglia, possono multarmi", nell' immobile che minaccia di crollare è interdetto l'accesso. Pierluigi ha un'impresa di telecomunicazioni, i suoi uffici sono al piano terra. Lui viene qui per cercare di lavorare, c'è dell'elettricità, lui collega il suo computer. Come lui, molti professionisti cercano d'infiltrarsi di nascosto nei loro locali per sistemare, o ristabilire una sorta di attività. Quando una scossa innesca gli antifurto,tutti escono di corsa.

Pierluigi ha comprato una roulotte con i suoi risparmi. La abitano sua moglie ed i suoi due figli. Il problema è che è vietato. Per questo, vanno a dormire all'hotel a 140 km di distanza sull'Adriatico, oppure si resta all'Aquila e si dorme sotto le tende. E' questa la scelta che concede la Protezione Civile. Non ci sono alternative. E poiché ha comprato una roulotte, Pierluigi non ha alcun diritto, niente pasti, niente aiuto, niente assicurazione, tutto a sue spese, e dato che la sua impresa non lavora più, la rovina si approssima. "Diventeremo pazzi".

Pierluigi odia la Protezione Civile adesso, una ostilità stranamente diffusa: "I primi quindici giorni, essi ci hanno dato un aiuto incalcolabile. Ma dopo, ci avvelenano, i soli che ci aiutano veramente, sono i pompieri. La protezione civile è diventata una sorta di governo regionale che fa i suoi affari sulle nostre spalle. Stanno veramente svolgendo il loro ruolo? Sono loro che devono attribuire i lavori? Perchè la gestione della ricostruzione le è stata affidata, e perchè non c'è nessuna trasparenza?"

Una scossa, un grido. Tutti escono all'improvviso. I muri hanno tremato quattro secondi e poi più niente, Pierluigi, i nervi tesi, grida ancora e si precipita all'interno per conoscere l'intensità del sisma. Su internet, l'informazione è rilasciata qualche minuto più tardi: 3,2 sulla famosa scala Richter.

Alla scuola ufficiali della Guardia di Finanza a Coppito dove si terrà il G8 domani, Mauro Dolce, uno dei direttori della Protezioni Civile,
incaricato particolare dei cantieri e del rispetto delle norme antisismiche è fiero di annunciare una cantiere avanguardista. Delle fondamenta nate da un sistema rivoluzionario: "Andiamo al di là del rispetto delle norme. Non ci accontentiamo di rispettarle, mettiamo in piazza un sistema pionieristico che permetterà di resistere ad ogni tipo di scossa". (esagerato!!!ndr)

Ma ci vorrà tempo per ricostruire migliaia di case

Erica Valmir: Dove sono costruite ed i futuri proprietari sono associati ai progetti?

Mauro Dolce: Si, ci occupiamo di tutto. Se ne discute.

EV: Ma perchè le famiglie dicono di non essere informate?

MD: E' tutto nella news letter della Protezione Civile

EV: I terremotati hanno paura di restare ancora sotto le tende il prossimo inverno

MD: Nessun rischio, noi stiamo lavorando per far sì che a fine settembre gli accampamenti non esistano piò. Le famiglie saranno ri-alloggiate nei prefabbricati (1500 famiglie), oppure negli hotels della costa, o ancora a casa di abitanti che si offrono di ospitarli.

EV: e le imprese?

MD: Costruiremo delle zone industriali a ridosso dell'autostrada, in modo che esse abbiano dei nuovi locali!

EV: E la trasparenza?

MD: E' tutto nella news letter

Una volta tornato all'accampamento centrale, capito in un'atmosfera di terrore, la terra ha tremato. Forte. Alla scuola di polizia, non si è sentito niente. I grandi del G8 saranno sicuri lì.

Riferisco il mio colloquio a qualche famiglia: "Quale neews letter? Tra ciò che loro raccontano alla stampa e la realtà, c'è un mondo! E poi voi vedete dei computer sotto le tende?

Soprattutto, aggiunge Tiziano, avvocato, "non abbiamo più diritto ad avvicinarci al cuore della nostra città, al suo centro storico ed ai migliaia di dossier che dormono nei palazzi, all'ospedale. Lo giuro, c'è un lato X-Files in tutto ciò, è per questo che nessuno crede a noi, subiamo, e passiamo per dei bugiardi....Sono loro, la protezione civile che gestisce tutto senza dirci nulla, se non delle menzogne. L'Aquila è crollata, loro investono sulle nostre rovine, sperano di guadagnarci qualcosa, e quando non ci sarà più niente da prendere, ripartiranno. E noi dovremo pure ringraziarli per i simpatici prefabbricati che avranno fatto...per noi. Perchè tutto ciò che fanno, è per noi"

A Tiziano scappa un singhiozzo e piange; questo non me lo aspettavo proprio.

Dal Blog di Eric Valmir

sabato 4 luglio 2009

La France s'engage (si impegna)... e ci umilia


"Ogni persona minacciata nel mondo è a casa sua in Francia, patria dei diritti dell'uomo"
Non vi sentireste fieri di essere francesi se il vostro capo del governo pronunciasse questa parole, e se il 99% dei vostri connazionali, nel loro piccolo privato, pensassero e dimostrassero la stessa cosa?

Ed accanto...

"L'Europa (ma qui sono stati diplomatici, come sempre, i francesi... è palese che si parli di Italia) uccide alle sue frontiere et respinge dopo l'uso coloro che hanno costruito una vita qui. (Più di 1500 immigrati clandestini morti tentando di raggiungere i paesi europei nel 2008)".

I giornali qui in Francia mettono in primo piano l'arretratezza di una legge che definisce l'immigrato clandestino come delinquente in quanto clandestino. La clandestinità non si sceglie. La clandestinità è una piaga, una costrizione, un'umiliazione, un grado zero dell'uomo che, pur di vivere, si riduce al "nulla", all'inesistenza, al verme, alla larva. Se una persona non ha diritti (clandestino) ebbene non ha neanche doveri. Una persona che non viene considerata membro della società civile, perchè dovrebbe allora assoggettarsi alle leggi che una società ottusa, bigotta, e provinciale come quella italiana gli impone? E' troppo comodo! Bisogna assicurare dei diritti ad una persona per poi potergli imporre dei doveri. Credo che la concezione di Stato, di Nazione, di Patria che abbiamo avuto fino ad oggi sia diventata ormai troppo debole e vecchia per vincere le nuove sfide che l'evoluzione umana e sociale ci impone. Dobbiamo aprire i nostri orizzonti, ragazzi.

Giovanni Semeraro

Presentazione

L’appicciafuochi. Non sapete che cos’è?
Vuol dire che non siete meridionali. Non è una colpa, certo, ma chi è nato e vissuto nel Sud Italia ha questa parola, questa figura umana ben presente, fin da tenera età.
L’appicciafuochi (colui che accende i fuochi) è in ogni famiglia, in ogni gruppo di amici, in ogni luogo in cui ci sia società, comunità, scambio d’opinione, comunicazione, provocazione anche. Ecco. L’appicciafuochi è il provocatore. Sempre visto come personaggio negativo nella comunità, è invece spesso lui a far uscire allo scoperto i piccoli disagi nascosti, le cose pensate e non dette, i rancori, le antipatie, le opinioni scomode, le piccole menzogne mascherate da tiepide verità. In una calma apparente, nel mezzo di un lago scuro che sembra d’acqua ma che è di petrolio, l’appicciafuochi è quello che tira fuori il fiammifero, e che, senza paura per la propria e l’altrui incolumità, ve lo getta dentro. Spesso il suo è puro sadismo, che sovente diventa masochismo, dato che le conseguenze peggiori è sempre lui a pagarle. Additato dalla società come, appunto, appicciafuochi, viene isolato, tenuto lontano, perché chiunque dentro di sé ha una piccola macchia scura, di petrolio, che un piccolo fiammifero può trasformare in un’esplosione. Ed un’esplosione di solito fa ben più che una vittima.


Questo blog vuole rispecchiare un po’ il lato buono, utile, creativo, intellettuale, genuino dell’appicciafuochi: vuole stimolare, cioè – attraverso semplici osservazioni personali e giudizi anche sommari sullo stato delle cose, sugli avvenimenti, sulla politica, sui personaggi – delle riflessioni e delle reazioni che possono essere anche estreme e scomode ma che, a volte, è meglio tirare allo scoperto. Per il bene della comunità, e, semplicemente, per sentirci meglio.

Giovanni Semeraro