domenica 27 settembre 2009

Libero - l'ultim'ora è, sempre, Berlusconi!

Un semplice copia-incolla dal sito di Libero-news alle ore 1:50 del 28/09/2009.
Notare la percentuali di presenza nelle notizie della parola "Berlusconi".
Sembra una presa in giro...No comment.


Ultim'ora

27/09/09

Primo Piano | PDL: BERLUSCONI, SAREMO PROTAGONISTI DI UN LUNGO FUTURO DI LIBERTA'

27/09/09

Primo Piano | MAFIA: BERLUSCONI, NESSUN GOVERNO DELLA STORIA HA FATTO QUANTO NOI PER COMBATTERLA

27/09/09

Esteri | GERMANIA: MERKEL, OTTENUTA MAGGIORANZA CHE DARA' STABILITA' AL PAESE

27/09/09

Primo Piano | BIOETICA: BERLUSCONI, GARANTITA LA PIU' AMPIA LIBERTA' COSCIENZA

27/09/09

Primo Piano | BIOETICA: BERLUSCONI, GARANTITA LA PIU' AMPIA LIBERTA' COSCIENZA

27/09/09

Primo Piano | PDL: BERLUSCONI, DIVERSITA' DI OPINIONI E' UNA RICCHEZZA

27/09/09

Primo Piano | FISCO: BERLUSCONI, SINISTRA VUOLE AUMENTARE LE TASSE

27/09/09

Primo Piano | PDL: BERLUSCONI, E' LA GARANZIA E IL BALUARDO DELLA LIBERTA'

27/09/09

Primo Piano | PD: BERLUSCONI, FINTE PRIMARIE IN CUI TUTTO E' DECISO

27/09/09

Primo Piano | FISCO: BERLUSCONI, SINISTRA VUOLE STATO DI POLIZIA TRIBUTARIA

27/09/09

Primo Piano | GOVERNO: BERLUSCONI, NUOVA MORALITA' E' RISPETTARE IMPEGNI PRESI CON ELETTORI

27/09/09

Primo Piano | AFGHANISTAN: BERLUSCONI, VERGOGNA OPPOSIZIONE CHE INNEGGIA A -6

27/09/09

Primo Piano | AFGHANISTAN: BERLUSCONI, VERGOGNA OPPOSIZIONE CHE INNEGGIA A -6

27/09/09

Primo Piano | AFGHANISTAN: BERLUSCONI, VERGOGNA OPPOSIZIONE CHE INNEGGIA A -6

27/09/09

Primo Piano | GOVERNO: BERLUSCONI, NUOVA MORALITA' E' RISPETTARE IMPEGNI PRESI CON ELETTORI

27/09/09

Esteri | IRAN: BERLUSCONI, ISRAELE POTREBBE ATTACCARE, SAREBBE DISASTRO UNIVERSALE

27/09/09

Esteri | IRAN: BERLUSCONI, ISRAELE POTREBBE ATTACCARE, SAREBBE DISASTRO UNIVERSALE

27/09/09

Esteri | IRAN: BERLUSCONI, ISRAELE POTREBBE ATTACCARE, SAREBBE DISASTRO UNIVERSALE

27/09/09

Primo Piano | GOVERNO: BERLUSCONI, RISPETTEREMO IL PROGRAMMA E CAMBIEREMO L'ITALIA

27/09/09

Primo Piano | CASA: BERLUSCONI, COSTRUIREMO 100 MILA NUOVI ALLOGGI

27/09/09

Primo Piano | CASA: BERLUSCONI, COSTRUIREMO 100 MILA NUOVI ALLOGGI

27/09/09

Primo Piano | GOVERNO: BERLUSCONI, RISPETTEREMO IL PROGRAMMA E CAMBIEREMO L'ITALIA

27/09/09

Primo Piano | BERLUSCONI: PREMIER, MARTEDI' COMPIO 37 ANNI

27/09/09

Primo Piano | BERLUSCONI: PREMIER, MARTEDI' COMPIO 37 ANNI

27/09/09

Primo Piano | BANCHE: BERLUSCONI, ABBIAMO SISTEMA MOLTO PIU' SOLIDO DI ALTRI PAESI

venerdì 18 settembre 2009

Il lutto dei potenti


Ok, sono morti sei connazionali.
Ma forse dobbiamo onorarli di più solo perchè sono italiani? E non sono forse degli uomini come tutti gli altri? E quanti uomini muoiono ingiustamente, barbaramente ogni secondo?
Perchè ci dobbiamo far trascinare in un modo di vedere il mondo, la vita, gli eventi, ormai vecchio decrepito, e risalente agli ultimi disastri mondiali (che invece di commemorare dovremmo cercare di dimenticare, per cambiare, per andare avanti), che avevano proprio il concetto di nazione come movente per i più sanguinosi odi reciproci?
E' ancora così importante questo stupido concetto di nazione, che ci spinge ad interessarci e piangere per la morte di 6 persone, e ad ignorare invece la fine, spesso molto più ingiusta, di tanti altri uomini e donne che ci vivono accanto, ma che non condividono con noi un concetto effimero ( e per noi italiani ancora più effimero!) come la nazionalità?
Forse non hanno diritto ai funerali di stato (pagati dall'italia, e dagli altri alleati americani) anche le vittime civili ed innocenti che cadono laggiù sotto il fuoco dei nostri militari?

La cosa più triste, è che ogni militare che ho conosciuto che abbia fatto missioni più o meno pericolose all'estero, non si sia mai giustificato con motivazioni umanitarie, sociali, politiche. No. Solo, e sempre, tristemente, sfacciatamente economiche. E del livello più basso. Spesso, i cinque o seimila euro al mese che questi giovani riescono a guadagnare fuori, servono per realizzare in italia il sogno di una vita: una BMW serie 5 o una Harley Davidson. E sono forse dei buoni motivi per uccidere e farsi uccidere? Ed anche se il motivo fosse comprare una casa, o far studiare un figlio: sono forse questi buoni motivi per uccidere e farsi uccidere?

La stragrande maggioranza dei militari laggiù, sono volontari, che hanno dovuto mettersi in fila per partire in missione, e guadagnare in sei mesi quello che qui guadagnerebbero in 4 o 5 anni. Ogni merluzzo ha bisogno della sua esca. E quando si tratta di partire in guerra l'esca è sempre buona (deve esserlo).

Siamo italiani, cattolici. Cattolici fino al bigottismo. Italiani fino alla nausea.

Ma smettiamo di fare il gioco dei potenti, ed il lutto lasciamolo a chi lo soffre veramente. A chi avrebbe preferito avere il proprio caro ancora accanto, magari un po' più povero, ma vivo. Il dolore cerchiamo di viverlo in privato, ed in pubblico alziamo invece la voce contro una guerra di cui non conosciamo neanche i motivi. Da cui abbiamo solo da perderci.


Giovanni Semeraro

mercoledì 9 settembre 2009

Mi butto? Mi butto? L’autoumiliazione operaia


Operai che salgono sulle gru, minacciandosi di buttarsi di sotto. Telefonisti che si cospargono di benzina minacciando di darsi fuoco. Impiegati che si incatenano alle scrivanie, maestri in mutande, scioperi della fame. Aho! Ma ci siamo rincoglioniti tutti quanti? Viviamo in un sistema che ci umilia ormai quotidianamente, umiliando il nostro lavoro, la nostra istruzione, i nostri sogni, i nostri sacrifici, il nostro futuro, e qual è la nostra unica reazione? Quella di autoumiliarci, di autodereriorarci, di annichilirci, di prostrarci. La nostra reazione è un umiliazione alla seconda, anzi, all’ennesima potenza. E’ anzi peggio: la minaccia di un annientamento, in barba ai più banali principi laici e cristiani che vogliono la vita come il bene più prezioso che abbiamo, e l’onore come la cosa da salvaguardare di più, anche quando tutto il resto è stato perso. Questa assurda società mediatica, in cui conta solo la notizia ad effetto, la popolarità, ci spinge al grado zero dell’umanità pur di apparire, anche e soprattutto come vittime. Ma dico io: che fine hanno fatto gli insegnamenti che ci vengono dal passato, le esperienze dei nostri predecessori, che sono morti sì, ma lottando!, per ottenere il rispetto dei propri diritti. Ma dove sono gli scioperi ad oltranza? Dove sono i picchetti? Dove sono le manifestazioni di piazza? Dove cazzo sono tutti?

Lo so io dove sono tutti: davanti alla TV, a guardare Mai dire Gol, o il Grande Fratello. Sì, anche quelli che la mattina stavano in mutande davanti alla scuola. Anche quelli che si erano cosparsi di benzina poche ore prima. Perché l’importante è che la protesta curiosa, simpatica anche, originale, sia apparsa su qualche tv o qualche giornale, entrando perfettamente a far parte di quel circolo vizioso di cui, ormai, siamo tutti vittime.
Ci mettiamo in mutande, noi, ed ora manca solo che ci togliamo pure quelle, e ci pieghiamo a novanta gradi. Per che cosa poi? Per un posto di lavoro insoddisfacente, precario, temporaneo. L’importante è lavorare, portare i soldi a casa. A noi, dell’onore, che ce ne frega? Il lavoro ormai, cerchiamo di riconquistarcelo con la pietà, e non con la lotta. Dobbiamo far tenerezza, per salvarci. Sì, perché lo sanno tutti che sono tutte delle messe in scena, create ad oc, a regola d’arte televisiva. Lo sanno tutti che ci si cosparge di benzina ma che nessuno si sogna di darsi fuoco veramente. Che si sta sulla gru, ma l’idea di buttarsi giù non ci sfiora neanche. La pelle non la vuole rischiare nessuno. Ma che pelle! Non vogliamo rischiare nemmeno una denuncia, nemmeno una querela, nemmeno una richiesta di risarcimento danni! Per questo minacciamo di darci fuoco, invece di minacciare (come sarebbe più logico) di dare fuoco all’azienda che ci sta licenziando ingiustamente. Minacciamo di buttarci giù (tanto non lo facciamo), invece di minacciare di buttare giù il direttore generale che ha ordinato i licenziamenti. Ci mettiamo noi in mutande invece di catturare il ministro dell’istruzione e umiliarlo, lasciandolo in mutande, sulla pubblica via.
La televisione ci ha fatto male, ed il grasso è assai! Come diceva mio nonno: il grasso è arrivato alla testa! Di fame tanto qui non muore più nessuno, e tutti hanno la macchina nuova con il pieno parcheggiata sotto casa. Perché rischiare di perdere tutto ciò? Perché rischiare di andare in galera per salvare il proprio posto, il proprio onore, o un ideale? Il passato non ci ha insegnato proprio niente!
A solo neanche un secolo di distanza, abbiamo di nuovo un dittatore, di nuovo 20 staterelli in una piccola, inesistente nazione, siamo di nuovo emigranti, di nuovo schiavi. Di nuovo ignoranti.
E, ciò che è peggio, abbiamo perso la voglia di rischiare, di rifare, di lottare.

Un po' incazzato.

Giovanni Semeraro