lunedì 31 agosto 2009

I padroni di Ostuni


Ostuni è magnifica. Si sa. Ostuni è la “città bianca”. Ostuni è un groviglio di case archi scale arrampicate da secoli su tre colli. Ostuni è in Puglia, vicino Brindisi, ha 32.500 abitanti, ma il suo centro storico è deserto. Magnifico e deserto… per 11 mesi e mezzo all’anno. Per quindici giorni è invece un formicaio di gente dagli 0 ai 90 anni che inonda le sue stradine per onorare quel sacrosanto rito che per tutti gli italiani è il ferragosto.

Il fenomeno è curioso, ma a me fanno più riflettere gli undici mesi e mezzo di vuoto che il mezzo mese di baccanali.

Il centro storico di Ostuni è ormai vuoto, semplicemente perché il 90% delle case è di proprietà di gente che viene da fuori. Molta di questa gente ha comprato casa in questo magnifico paese, per passarci 15 giorni l’anno. E fin qui, siamo ancora nel legittimo. Molta di questa gente però, arriva ad Ostuni in vacanza pensando di avere, avendo speso una certa quantità di soldi per comprarsi una piccola nicchia bianca in paradiso, comprato anche il diritto di decidere come debba andare la vacanza degli altri, compresa quella degli ostunesi. Ostunesi che, il 25, 26 e 27 agosto, sono abituati da secoli a prendersi le ferie per festeggiare il loro santo patrono, e per festeggiarlo come più gli piace: rumorosamente.

Al turista milanese che quest’anno, nei giorni di Sant’Oronzo, prendendo il coraggio a due mani, si affacciato sull’uscio del suo loft troglodita/extra-lusso in pietra nel luogo più alto e di passaggio di tutto il centro storico, urlando a mezzanotte: "io sono in ferie, smettetela di fare chiasso!" qualcuno ha risposto educatamente: mi scusi, se voleva dormire poteva comprare una casa in campagna, e non in pieno centro storico. E poi sa, è mezzanotte, ed i buzzurri del posto hanno l’abitudine di uscire molto tardi, e di fare molto tardi, soprattutto quando è la festa del paese. Quindi, abbi pazienza, ma stanotte suoneremo l’organetto e balleremo proprio qui, che è l’uscio di casa sua, ma che è soprattutto la nostra città.

Il denaro compra le case, ma non gli abitanti.