sabato 4 luglio 2009

La France s'engage (si impegna)... e ci umilia


"Ogni persona minacciata nel mondo è a casa sua in Francia, patria dei diritti dell'uomo"
Non vi sentireste fieri di essere francesi se il vostro capo del governo pronunciasse questa parole, e se il 99% dei vostri connazionali, nel loro piccolo privato, pensassero e dimostrassero la stessa cosa?

Ed accanto...

"L'Europa (ma qui sono stati diplomatici, come sempre, i francesi... è palese che si parli di Italia) uccide alle sue frontiere et respinge dopo l'uso coloro che hanno costruito una vita qui. (Più di 1500 immigrati clandestini morti tentando di raggiungere i paesi europei nel 2008)".

I giornali qui in Francia mettono in primo piano l'arretratezza di una legge che definisce l'immigrato clandestino come delinquente in quanto clandestino. La clandestinità non si sceglie. La clandestinità è una piaga, una costrizione, un'umiliazione, un grado zero dell'uomo che, pur di vivere, si riduce al "nulla", all'inesistenza, al verme, alla larva. Se una persona non ha diritti (clandestino) ebbene non ha neanche doveri. Una persona che non viene considerata membro della società civile, perchè dovrebbe allora assoggettarsi alle leggi che una società ottusa, bigotta, e provinciale come quella italiana gli impone? E' troppo comodo! Bisogna assicurare dei diritti ad una persona per poi potergli imporre dei doveri. Credo che la concezione di Stato, di Nazione, di Patria che abbiamo avuto fino ad oggi sia diventata ormai troppo debole e vecchia per vincere le nuove sfide che l'evoluzione umana e sociale ci impone. Dobbiamo aprire i nostri orizzonti, ragazzi.

Giovanni Semeraro

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