martedì 21 luglio 2009

Le centrali nucleari... roba d'altri tempi (o roba da matti?)


Con 50 anni di ritardo rispetto alla costruzione, negli Stati Uniti, della prima centrale nucleare, e mentre tutti gli stati del mondo iniziano a grattarsi in testa per cercare di capire come uscirne, l'avanguardista governo Berlusconi decide, il 9 Luglio (proprio mentre vigeva "la tregua" richiesta alla stampa dal nostro prrrr-esidente della repubblica), che l'Italia sarà ufficialmente un paese "nuclearizzato". Che l'Italia produrrà energia atomica. Che l'Italia sarà una bomba atomica. Sì, perché solo un manipolo di folli potrebbe pensare di costruire centrali nucleari in un paese così densamente abitato. In un paese che è uno dei più sismici al mondo. In un paese in cui non puoi fare 2 km di strada senza incontrare un...paese. In un paese che è uno dei più belli (e buoni) al mondo, con la ricchezza e la varietà dei suoi paesaggi naturali, con la bellezza delle sue spiagge, con la genuinità e la bontà dei suoi prodotti agricoli.

"Con grande soddisfazione - denuncia Legambiente - questo governo oggi plaude a se stesso per aver raggiunto un antico obiettivo: tornare alla preistoria energetica e spendere soldi in grandiose e fragili cattedrali per la produzione di energia nucleare di terza generazione, proprio quella tecnologia che Barack Obama si è rifiutato di finanziare perché inquinante e insicura".

Mentre tutti i paesi del mondo, più o meno industrializzati, più o meno militarizzati, più o meno dittatoriali, si orientano decisamente verso la produzione di energia da fonti pulite e soprattutto immediate e rinnovabili, Berlusconi and co. decidono di investire ingentissime somme di denaro (deviandole dalla costruzione di impianti puliti) verso un progetto che comincerà a produrre energia solo tra 20 anni. Sempre che questo progetto arrivi a compimento. Sì perchè bisogna ricordarsi che l'Italia non è un paese come gli altri. Innanzitutto, l'Italia vera, popolare, ha detto NO al nucleare poco più di vent'anni fa, e questo significa che buona parte di quelli che hanno detto NO allora vivono ancora, e diranno ancora NO alla costruzione di questi impianti.
Inoltre, bisogna tener presente che l'Italia è il paese delle mazzette, delle tangenti, dei mafiosi, dei camorristi, e che per questo il belpaese impiega, per la realizzazione di qualsiasi grande progetto pubblico, almeno il triplo del tempo che ci impiegano altri paesi industrializzati, europei e non (vedi Francia, Stati Uniti ecc. ecc.). Ricordiamoci, per esempio, che l'Italia è il paese della Salerno-Reggio Calabria (niente più che..ahahah..una strada!!. Che l'Italia è il paese del ponte sullo stretto (niente più che...buahahah..un ponte!). Che l'italia è il paese dell'alta velocità (buaahah...12 ore di treno per 900 km). Insomma, ammesso che si cominci a costruire, queste centrali italiane cominceranno a produrre energia quando le ultime centrali nucleari del pianeta saranno già state abbattute, in nome di energie pulite e rinnovabili.

Come se non bastasse, la produzione di energia elettrica da centrali nucleari diventa sempre più difficile, e sempre più costosa!
L'Italia infatti, non produce uranio, e sarà costretta a comprarlo dai paesi che lo producono (Australia, Russia, Canada). E comunque l'uranio, come il petrolio, è presente in quantità limitate sul nostro pianeta (secondo l'AIEA c'è uranio ancora, e solo, per 35 anni). Già oggi, per esempio, si consuma più uranio di quello che si produce, attingendo la differenza dalle scorte accumulate in precedenza. Ma quanto potrà durare tutto cio? E quanto costerà l'uranio quando diverrà sempre più raro?
Inoltre, il caso della Francia che, pur fortemente nuclearizzata, consuma più petrolio e gas naturale dell'Italia, dimostra come il nucleare non possa assicurare l'indipendenza energetica ad un paese.
Il problema più grande, in ogni caso, resta quello delle scorie: ad oggi infatti non esistono soluzioni concrete al loro smaltimento, e tutte, dico TUTTE le scorie prodotte fino ad oggi sono ufficialmente stoccate in "depositi temporanei" situati spesso nelle stesse zone di produzione.

Per tutti questi (ed altri motivi) tutti i paesi (tranne Cina e Giappone) che hanno investito o che avevano deciso di investire sul nucleare, si sono via via ricreduti.
Alcuni esempi:

In Germania una legge prevede la chiusura di ben 19 centrali nei prossimi anni.
In Spagna non si progettano o costruiscono centrali dal 1981 (e considerando che la vita di una centrale è di 30-40 anni...)
La Svezia ha deciso dal '97 la chiusura progressiva di tutti i 12 reattori attivi.
Gli Stati Uniti non costruiscono centrali dal lontano '73.
Il canada ha chiuso 7 centrali in seguito a gravi incidenti.

Tutti gli altri paesi europei e mondiali hanni rifiutato, o abbandonato i progetti nucleari.

Noi no. In Italia si torna a costruire. E dove? Nelle riserve naturali!
E' chiaro. Sono ormai i pochi siti ancora proprietà del demanio, ed al contempo i meno densamente abitati. Sono, naturalmente, nelle regioni che più hanno puntato sulle fonti di energia rinnovabile. Sono quelle che producono già l'80% in più di ciò che consumano. Sono le più belle d'Italia, e quelle che hanno fondato la loro economia sul mare, sulla natura, sul turismo, sull'arte, sulla culture. Sono Sardegna, Puglia e Piemonte. I Luoghi?


- Ostuni/Carovigno, in Puglia, nell'attuale riserva naturale di Torre Guaceto.
- S. Margherita di Pula, in Sardegna, qui.
- Trino o Caorso, in Piemonte, con l'attenuante che in questo sito è già presente una vecchia centrale nucleare.

Il discorso sul nucleare è lungo è complesso, ma è palese che questo governo, disposto a sua detta a militarizzare i futuri siti nucleari per evitare proteste e occupazioni, si dimostra sempre più dittatoriale, offendendo la decisione popolare che ha visto nell'88 gli italiani dire NO a questo modo pericoloso ed inquinante di produrre energia. Il G8 si è concluso, come il solito, con un gran magna magna e con un bel punto interrogativo sul da farsi per gli urgenti problemi, soprattutto ambientali, con i quali siamo costretti a confrontarci. Le risposte sono difficili da trovare, ma almeno, continuiamo a porre delle domande. Non si sa mai...

Per finire, una bella iniziativa:
perchè non chiedere al sindaco del nostro paese di dichiararlo "comune denuclearizzato"?
in questa pagina di legambiente i moduli da inviare, oltre ad utili approfondimenti sul nucleare.

Giovanni Semeraro




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