
Purtroppo però il problema è complesso, ed il progetto di referendum per la chiusura totale o parziale degli impianti, che alcune associazioni cittadine portano avanti ormai da anni, si trova inevitabilmente a scontrarsi con una realtà che ormai è radicata nel territorio tarantino e che dà lavoro a decine di migliaia di persone. Confindustria, dal canto suo, non fa che peggiorare la situazione, polarizzando le posizioni e mettendo in definitiva chi lotta per vivere in una città pulita contro chi lotta per lavorare (e mangiare). In definitiva, per creare problemi ai pro-referendum, media e istituzioni stanno creando un vero scontro fra chi non vuole morire di fame e chi non vuole morire di cancro.
Magra consolazione è stata l'inaugurazione in luglio di alcuni impianti che dovrebbero ridurre (nel giro di qualche anno) del 50% le emissioni di diossina, anche se ad oggi molti di questi impianti restano solo promesse fatte a voce ed in qualche caso sulla carta. Si tratterebbe in ogni caso di misure volte a contrastare le emissioni sotto forma di fumi, e non le decine di altri problemi, ben più gravi, che la presenza di questi impianti porta all'ambiente ed in particolare al mare tarantino. Ma bastano pochi minuti di pazienza difronte a questi video per capire di cosa si tratta. Ci tengo a sottolineare che ciò che vedete succede difronte al più grande allevamento di cozze nere d'Italia, dal quale si approvvigionano almeno il 70% dei rivenditori nazionali. I video sono stati girati negli anni 90 dagli attivisti dell'associazione Caretta Caretta, obbligata a chiudere i battenti dopo le decine di minacce ed intimidazioni ricevute.
Attualmente la situazione è purtroppo questa: oltre alla diossina, è stata palesata dagli ambientalisti di Peacelink la possibilità che a Taranto, come e più rispetto a Gela, le industrie ed in particolare l'ILVA scarichino nell'ambiente pericolosi veleni e metalli pesanti (arsenico, piombo, mercurio) in grandi quantità, e che questi siano anzi già entrati nella catena alimentare con grave rischio per la salute umana.
Per quanto riguarda il controllo della diossina, è inutile dire che sono stati già riscontrati gravi ritardi nell'applicazione della legge regionale del 2008.
Insomma, la guerra tra chi non vuole morire di fame e chi non vuole morire di tumore è destinata a durare. Per ora a rimetterci sono entrambe le categorie, con l'inquinamento che soprattutto d'estate raggiunge livelli visibili ed insopportabili. Speriamo bene.
Giovanni Semeraro
....sperare bene......ma possiamo solo sperare??? o sarebbe meglio combattere, combattere contro l'ignoranza dilagante, combattere contro chi vuole che l'ignoranza la faccia da padrona in ogni strato sociale della cittadinanza tarantina e pugliese, combattere contro la totale assenza di senso civico e contro l'indifferenza......TARANTINI FATE VEDERE CHE SIETE SPARTANI!!!!!!! COMBATTIAMO X I NOSTRI DIRITTI
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