martedì 6 ottobre 2009

Insonnia costituzionale

Ci siamo. Oggi molto probabilmente i giudici della Corte Costituzionale dovrebbero fare il loro dovere. E cioè decidere che il "lodo Alfano" è incostituzionale. Dichiararlo ad alta voce. Gridarlo al mondo. Perchè la costituzione italiana è ormai l'unico straccetto che tiene ancora insieme uno stato, l'Italia appunto, che in realtà non esiste. Che non è mai esistito. Che non esisterà mai.
Lo sa Bossi, che non fa che ripeterlo ogni giorno da qualsiasi pulpito.
Lo sa Berlusconi, che vede il sud (a ragione) come un immenso serbatoio di ignoranti (cioè di voti). Di delinquenti (cioè di voti). Di morti di fame che sognano di essere come lui (cioè di voti).
Lo sa Franceschini. Al sud non lo conosce nessuno. Lui non è il proprietario del Milan è non ci ha regalato la De Filippi.
Insomma. Lo sanno tutti. L'Italia unita è una bella invenzione. Una bella scusa, oserei dire, per far passare come fisiologici una serie di soprusi perpetrati da sempre da una parte di essa (il Nord, i conquistatori) verso l'altra (il Sud, i conquistati). Perchè l'Italia è stato questo. La conquista e la sottomissione di uno stato, di un popolo, da parte di un altro stato, un altro popolo.
Ed ora siamo alla fase finale. Siamo addirittura alla libera interpretazione di un pezzo di carta, che per fortuna o per sfiga è l'unica cosa che ci giustifica in quanto Italia. In quanto italiani. In quanto popolo, cittadini. Siamo, cioè, alla frutta.
E' tardi, e dovrei dormire, ma non ho sonno.
Vorrei che qualcuno mi spieghi perchè, mentre in tutto il mondo si parla di crisi, di sviluppo, di energia alternativa, di pace e di guerra, di diritti umani, insomma, di cose serie, noi italiani dobbiamo stare ancora ad interrogarci se è giusto o meno che la legge sia uguale per tutti. Quando questo principio è (è chiaro) una delle colonne portanti della nostra costituzione. E' la base del nostro vivere civile.
I conti non tornano...proverò a rifarli.
Ma forse è meglio che mi metta a contare le pecorelle...

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